Biografia di Tita Marzuttini
Giovanni Battista Marzuttini nasce a Udine il 9 febbraio del 1863, primogenito di cinque figli:
Carlo, Giuseppe, Anna e Ida. Il padre, Paolo, appartiene ad una famiglia agiata e la madre, Maria,
è la sorella di Carlo Facci, noto patriota friulano. Lo zio materno sarà anche il precettore di Tita nei
primi anni della sua gioventù.
Dal 1869 al 1873 frequenta la Scuola Elementare dello Stabilimento alle Grazie. È di questo periodo
l'incontro con Nicolò Serafini con cui rimarrà in amicizia per tutto il resto della vita. Prosegue
gli studi fino alla terza ginnasiale, poi è inviato nel 1876 al Collegio Militare di Milano
(odierna Scuola Militare Teuliè), diretto dal colonnello Bava Beccaris. Le persone più
influenti della famiglia Marzuttini hanno già pianificato la vita di Giovanni Battista:
come primogenito deve avviarsi alla carriera militare. È una scelta che stride con l'indole
artistica del giovane Tita che abbandonerà deluso il Collegio Militare dopo neppure due anni.
Rientrato a Udine, inizia a frequentare l'Istituto Tecnico, ma abbandona quel genere di studi
poco tempo dopo per dedicarsi alla sua grande passione: la pittura.
Nel 1882 stringe amicizia con Cesare Simonetti, anch'egli appassionato di pittura, e insieme
a lui si trasferisce a Firenze per frequentare l'Accademia delle Belle Arti. Qui segue il corso
di disegno artistico tenuto da Stefano Ussi, noto pittore dell'epoca. Supera brillantemente l'esame
di professore di disegno, ma non riesce a passare la prova di disegno geometrico. Per questo motivo,
decide di rientrare a Udine.
L'anno successivo inizia a dedicarsi integralmente alla musica. Sotto la guida del maestro e
amico Luigi Cuoghi, studia armonia e contrappunto.
Diviene in breve tempo molto conosciuto ed apprezzato nel Friuli e nel 1885 gli viene offerta
la possibilità di dirigere la Banda di Tarcento, un evento destinato a segnare la sua vita:
a Tarcento, Tita conosce Maria Troiano che sposerà quattro anni dopo. I due avranno cinque
figli, ma solo Guido (nato nel 1894) e Arnaldo (nato nel 1901) riusciranno a sopravvivere
all'infanzia. Le tre figlie, Elda, Elda ed Elena Elefteria, moriranno tutte in tenerissima età.
Nel 1887 la Banda di Tarcento si scioglie e Tita dà vita al Circolo Mandolinistico di Udine,
una decisione maturata assieme all'amico Nicolò Serafini, allo scopo di diffondere nel Friuli
uno strumento musicale all'epoca quasi del tutto ignoto: il mandolino.
Fra il 1890 e il 1897 Tita fonda e dirige il Circolo Mandolinistico di Trieste. In quel periodo, entra
anche in contatto con l'editore musicale Carlo Schmidl che pubblicherà ventiquattro composizioni
per mandolino (1894), il famoso "Metodo per mandolino" (1898) tradotto in quattro lingue ed il
"Metodo completo per chitarra" (1913).
Nel 1897 è costretto a rientrare a Udine e ad occuparsi di commercio e di riparazione di automobili
per provvedere al sostentamento della famiglia. Dirige il Garage delle Grazie, costituisce la
Società Garage ed infine fonda con l'ingegner Carlo Fachini il Garage Friulano, in cui lavorerà
attivamente per i successivi vent'anni.
Nel 1910 progetta e costruisce un aeroplano che sfortunatamente non volerà mai. Si dedica
inoltre alla costruzione di automobili e alla realizzazione di fotografie, anche se queste attività
squisitamente tecniche non occuperanno mai un posto centrale nella vita dell'artista, che vorrà
sempre essere considerato solo pittore e musicista.
Nel 1914 Tita dà vita a Udine ad una fabbrica di giocattoli, talmente apprezzata da attirare nei
mesi successivi l'attenzione del re Vittorio Emanuele III, che due anni dopo gli conferirà una
medaglia d'oro per l'elevato livello artistico e creativo di questa attività.
La Grande Guerra, tuttavia, è ormai imminente e il figlio Guido è chiamato al fronte.
La disfatta di Caporetto vede la famiglia Marzuttini partire assieme all'ingegner Fachini
per Milano, dove esiste una succursale della fabbrica dei giocattoli di Udine.
Nel 1918 Tita si stabilisce a Napoli per dirigere lo stabilimento Ingano e Di Lauro,
che produce componenti per motori di aviazione (guarnizioni, tubi, serbatoi, ecc.).
È un periodo particolarmente felice dal punto di vista lavorativo: la guerra è lontana da Napoli,
ma non per Tita e Maria che sono preoccupati per le sorti di Guido. Purtroppo, proprio a Napoli,
nel luglio dello stesso anno, giunge loro la notizia della caduta del figlio sul fronte francese
nella battaglia dell'Ardre, strategica per la difesa della città di Reims, un evento drammatico
che segnerà per sempre i loro animi.
L'anno successivo, Tita rientra a Udine assieme a Maria e al figlio Arnaldo. Qui trovano
la loro casa completamente distrutta, devastata dall'impeto di guerra dei soldati austriaci.
Tita decide di trasferirsi nella sua modesta tenuta di campagna di Fauglis (bassa Friulana),
che è rimasta indenne.
Gli ultimi anni di Tita e Maria sono segnati dal dolore per la perdita di Guido e per il
mistero che sembra avvolgere la sua scomparsa: non è dato sapere loro dove il giovane sia stato
sepolto. Maria riceverà una medaglia d'argento al valore militare del figlio, ma rifiuterà la
pensione di guerra che le sarà assegnata come madre di un caduto.
Tita continuerà a dipingere e a comporre musica, in particolare quattro Messe tutt'ora inedite ed
ineseguite, ad eccezione di "Rosa Mystica" che sarà diretta nel 1927 dal maestro ed amico
Mario Mascagni nella chiesa di Fauglis.
Tita rivestirà la carica di Commissario Prefettizio del Comune di Gonars negli anni 1919-1920
e di Sindaco e Podestà dello stesso comune dal 1924 al 1930.
Il periodo trascorso a Fauglis lo vedrà impegnato nell'aiuto e nella difesa dei poveri e dei
più deboli, cui non dispenserà soltanto aiuti economici, ma specialmente sostentamento culturale.
La sua radio a galena, una delle prime dell'epoca, sarà spesso collocata sulla finestra della
sua abitazione di Fauglis affinché i suoi compaesani possano ascoltare le trasmissioni.
Costruirà strumenti musicali realizzati con materiali poveri, come ocarine e fiati di latta, per
costituire una banda di paese. Il coro Tite Grison di Gonars, tutt'ora attivo, deve la sua
origine a questa intensa attività di alfabetizzazione musicale di Marzuttini.
Molto amato dai suoi compaesani, si spegnerà a Fauglis il primo dicembre del 1943.
Alessandra Rossetti
|